SPLENDOR SOLIS

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Splendor Solis è un progetto performativo e installativo. Appartiene alla sfera della visionarietà, non tanto perchè privilegia la fantasia come fuga dalla realtà, ma per una scelta precisa di avventurarsi nel colore, nel magico e nel manierismo (una forza che produce novità nell’impossibilità di riprodurre fedelmente), nel richiamo del passato e del futuro, nel presente come bacino di elementi che non vanno commentati ma che spingono oltre.
Mette insieme cose che nella realtà statisticamente non sono insieme in base ad un particolare gusto per le corrispondenze, creando un tutto inedito, nosense e barocco. Gli oggetti in campo sono: il sole, l’estinzione del Dodo nel XVII secolo, i tramonti russi, M.Rothko che li osserva prima di emigrare in America, il colonialismo, il colonialismo che genera l’estinzione, la temperatura che aumenta e così la propriocezione dell’essere umano, la ricerca del vero, l’orizzontale e il verticale che si incontrano nel punto piega, la divinazione, l’auspicio, il coccodrillo, i sogni. Si è attivato un dialogo con l’antropologo Michel Taussig proprio a proposito del global meltdown, le oscillazioni annesse e così le oscillazioni corporee. Splendor Solis si ispira anche al Barocco, come incoraggiamento in una ricerca del vero corredata di ermetismo e scenografie effimere inventate, che partono dalla mimesi e dal principio del trasferimento di proprietà ‘da una cosa all’altra’. Deleuze a proposito del Barocco e in particolare nell’idea di infinito, della linea che si piega in continuazione, nell’informalità come ontologia del divenire, del barocco come processo operativo, funzionale – production and overproduction- e assolutamente creativo. Per Deleuze nel finito della materia marmo c’è l’infinito cioè tutte le sue linee che vanno all’infinito e si srotolano. E dice che dentro il marmo c’è l’anima in potenza e che addirittura in un pavimento di marmo possiamo vedere un lago di pesci. Inoltre ci sono gli scritti dell’ antropologo Michael Taussig a proposito del suo progetto Theatre of The Sun. C’è una speciale passione per la natura, per gli animali, la magia, il colonialismo e soprattutto per l’uso del linguaggio orpellato di corrispondenze inedite e over produzione come strumento primario di un’attitudine nuova. In Splendor Solis si cerca di fare qualcosa di difficile, cioè creare un’atmosfera di buon auspicio. Si fa pace con il sogno come libertà di agire corrispondenze il cui senso ha bisogno di tempo per rivelarsi.

Performance, 2018
Produzione: Læra 2018, Xing – 2017
Residenze: Santarcangelo Festival, Xing Bologna, BUDA Kortrjik

www.xing.it/opera/932/splendor_solis
www.santarcangelofestival.com
www.budakortrijk.be

Splendor Solis is a performance and installation project, it belongs to the realm of the visionary, not because it privileges fantasy as an escape from reality, but because of its precise and daring choice of color, magic and mannerism (its excessive force is novel because it stages the impossibility of faithful reproduction, of recalling past nor future). It emphasizes the present as a pool of elements that should not be commented on, but that push beyond, elsewhere. Splendor Solis brings together things in a flow of non-sense miniatures. It is unprecedented and baroque. In this performance the Baroque is a formal, conceptual and spiritual fact. The objects of vision are: the sun, the Dodo’s extinction in the seventeenth century, Russian sunsets and M. Rothko as he contemplates them before emigrating to America, colonial forces leading to extinctions, rising temperatures worldwide and human being, the search for truth, horizontal and vertical dimensions that meet in the fold, divination, premonition, the crocodile, dreams. There’s a collaboration in the texts with the Anthropologist Michel Taussig about global meltdown, the oscillations of temperature and so the body oscillations.
The way all this comes together is informal in character – it spreads in a space of becoming. Splendor Solis is inspired by the Baroque and sees it as an encouragement to seek truth in hermeticism and invented ephemeral sets that emerge out of mimesis and the transference of properties from one thing to another. The making of this work has been influenced in some parts by some eminent thinkers. Deleuze on the Baroque, in particular the ideas of ​​infinity, of the line that continually folds, of informality as the ontology of becoming, of the Baroque as an operational process, functional (production and overproduction) and as an absolutely creative force. The anthropologist Michael Taussig, in particular his Theatre of the Sun and his attention towards orphaned language, unusual correspondences, and the idea of overproduction as the primary tool of a new attitude. Following her own metaphysical vein, Isabella Mongelli tries to “do something difficult, that is, to create an atmosphere of good omen”. “In practice you make peace with dreams as freedom to act correspondences whose sense needs time to reveal itself “.

Performance, 2018
Supported by : Læra, Xing – 2017
Residencies: Santarcangelo Festival, Xing Bologna, BUDA Kortrjik

www.xing.it/opera/932/splendor_solis
www.santarcangelofestival.com
www.budakortrijk.be